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Intervista alla dott.ssa Palmiero

  CHI SONO Anni e titoli: Nel 2013 sono Biologa Nutrizionista, laurea magistrale all’Università di Napoli “Federico II”. Chi sei?  Nel 2015 sono Operatrice di Reconnective Healing presso Eric Pearl, un formatore internazionale di Guarigione Riconnettiva che lavora con le frequenze energetiche direttamente sul DNA. Nel 2017 sono Consulente di Medicina Integrale, presso il medico terapeuta Ruedigher Dahlke esperto in medicina naturale (scuola di: nutrizione naturale, digiuno terapeutico, medicina psicosomatica attraverso gli archetipi, filmterapia, acquaterapia), che tiene corsi in tutto il mondo Nel 2018 sono Esperta in Embriologia Emozionale con il medico omeopata Domenico Claps, che insegna come riconoscere le sei ferite attraverso la patologia: umiliazione, abbandono, tradimento, rifiuto, oppressione, accusa. Nel 2018 seguo on line il corso annuale dell’Accademia Internazionale di medicina di D. Boschiero per approfondire gli studi sullo stress e Infiammazione Cronica dal punto di vi

Letture consigliate

Recensione di LuNa del libro "Non basta diventare grandi per essere adulti" di Emily Mignanelli Dopo aver letto le parole della Zepponi in “C’era una mamma”, ho iniziato ad ingrandire la lente sul mondo genitoriale e su quanto coraggio occorra per essere genitore oggi. Perché anche raggiungere il titolo di mamma imperfetta è un percorso tutt’altro che semplice! Per completare il quadro iniziato non poteva mancare il punto di vista dei figli, quelli che di coraggio ne hanno proprio da vendere. In effetti hanno a che fare con i genitori! E poi c’è l’audacia di ciascuno, quella che ci fa pensare al nostro percorso di crescita, che ci fa fare i conti con le nostre ferite, che ci fa salutare il bambino che siamo stati e che ci fa restituire quanto di non nostro ci è stato consegnato da chi ci ha generato e cresciuto. Ebbene proprio di queste crescite e di questi bagagli unici ci parla il libro “Non basta diventare grandi per essere adulti” di Emily Mignanelli. Con un approccio che

Fede nella vita.

Averne alcuni, sì, averne anche solo alcuni di quei giorni perfetti, quei giorni senza tempo dove sei al posto giusto. E sei in te. Sì. Sei tu davvero. E non ti osservi da fuori come un'opera riflessa allo specchio, ma ti senti le braccia, le gambe e il sorriso quando esplode.  Averne alcuni...  Giorni di sole,  spensierati e spavaldi.  Giocare a tenerseli, rincorrerli, averne di più di questi benedetti giorni.  Mangiare, anzi assaporare la vita con occhi lucidi e grati. Guardare il cielo e promettere altri incontri al tramonto. Accarezzare l'erba, apprezzare il presente, starci dentro e in mezzo alla vita. Non esserne schiacciati, ma giocare senza stanchezza. Alcuni giorni colorati così: privi di paure e di rabbia. Incorniciati da momenti baciati d'audacia e di vittorie personali. Istanti semplici che arrivano senza combattere. Ci sono anche respiri lenti, musica, pioggia e parole in alcuni di quei giorni...  C'è fede nella vita.  LuNa

Autentici sempre.

 Vittorie, sconfitte ed eventuali.  Con i commenti sempre incalzanti e pungenti e quest'aria di omologazione che si respira non è semplice essere, non per protesta ma per natura, diversi, particolari, unici. A volte si tratta solo di guardare l'altro lato della medaglia. Non ho un posto fisso, non mi sono sposata, non ho figli. Non ho una villa immensa. Non ho tante di quelle cose che mi sono resa conto essere emblema di una comune felicità (condivisa e riconosciuta). Però quando mi viene chiesto di più in merito, dopo un po' di sconcerto un sorriso mi esce. Mi esce perché ho amato e sono stata amata. Ho imparato a guardarmi allo specchio ed a sentirmi bella. Ho appreso la forza, superando molti ostacoli. Ho curato i miei sogni ogni giorno. Ho cercato di fare meglio, di essere di più, consapevole dei tanti limiti che, sì certo, anche io avevo. Ho iniziato ad amare, a perdonare, a lasciare andare. E a non farmi sfuggire le occasioni belle. Ho compreso che non potevo farmi di

Amore.

 Vorrei amarti quando il giorno si spegne, quando non c'è bisogno di aggrapparsi a cose da fare, quando le energie si fanno più deboli e certe antenne più attente.  Vorrei amarti nell'estate che brucia ogni ricordo e tra la neve che copre desueti sentimenti.  Vorrei amarti quando si spezzano le promesse per aver nuovi propositi da mantenere e vorrei stringerti nella stanchezza che mi riporta alla mia resiliente imperfezione.  Vorrei abbracciarti quando sbocciano le possibilità e rincorrerti per rendere grazie alla vita della tua presenza.  Vorrei amarti quando di nuovo sboccio, nelle mie primavere, perché sopra ogni cosa vorrei che tu superassi con me questi inverni.  Vorrei darti la vita, donarti secoli di bellezza con un semplice sguardo e prendere coraggio da un timido sorriso stampato tra i ricordi del cuore.  LuNa

Lettera aperta.

Sono così stanca, amore mio, con la penna sanguinante sul callo tra le dita. Sono così stanca, amore mio, per non aver più cambiato vita, fatto follie e preso treni. Sono così stanca, amore mio, mentre agosto muore e ho compiuto un altro fresco anno da scartare. Sono così, amore mio, mentre nessuno sa come io sia quando il tramonto scende e non ho più visioni da condividere. Allora riposo in una stanza a caso di questa casa a caso. Ma non riesco a riposare bene. Ci sono ancora pensieri che hanno voglia di restare.